Patrizia Santangeli è la regista del documentario “VISIT INDIA”, girato nel 2011 e racconta le storie di  una piccola India che vive intorno a Sabaudia, cento chilometri a sud di Roma. Migliaia di indiani sikh, esclusi i clandestini, uniti dalla religione e da una cultura che accoglie con semplicità ogni straniero.

 Visit India è un viaggio nato per caso tre anni fa percorrendo la strada che costeggia il Parco Nazionale del Circeo e porta al mare di Sabaudia. Vedevo sempre più di frequente indiani in bicicletta con il turbante colorato ed era come se il paesaggio che avevo sempre frequentato prendesse una connotazione diversa da solito, soprattutto nuova. Allora ho iniziato a chiedere chi fossero e nessuno sapeva rispondere se non dicendo che erano indiani impiegati in agricoltura. A quel punto ho deciso di partire per l’India e la cosa incredibile è che sono bastati 100 chilometri da Roma per arrivare. Sopralluoghi e riprese sono stati un ottimo pretesto per sentirsi stranieri vicino casa e riscoprire quanto sia bello essere ospitati.

Il documentario è un viaggio, ma anche un invito al viaggio e alla scoperta che rivolgo a tutti coloro che pensano all’immigrazione come a un problema e basta. Io ho semplicemente usato gli occhi da turista per osservare ciò che accadeva. Credo che ogni tanto si debba avere il coraggio di rimanere semplicemente a guardare senza fare appello all’autodifesa del giudizio che ci protegge e ci fa sentire migliori. Così con Visit India ho osservato persone e posti mostrandone una normalità che assomigliava tanto alla straordinarietà, senza pensare di dover  guardare in un modo diverso, creativo come si richiede a un regista, ma con occhi predisposti allo stupore.
Neanche a dirlo, sulla strada delle riprese ho incontrato sfruttamento e razzismo, ma ne ho parlato come una cosa data. Per me era più importante dare valore alle persone, perché penso che solo così si riesca a capire quanto sia grave sfruttare qualcuno che ha sentimenti, famiglia, desideri, pensieri.

È stato difficile raccogliere informazioni, ma fortunatamente al gurudwara, il tempio sikh, ho incontrato il mio primo compagno di viaggio, Marco Omizzolo, sociologo e presidente del circolo Larus di Legambiente di Sabaudia, impegnato in una pubblicazione sulla comunità. Durante le riprese invece, ero con Gabriele Rossi, altro compagno di viaggio, che ha realizzato un bellissimo progetto fotografico sui sikh guardando a persone e luoghi con molto rispetto. ”
Patrizia Santangeli

www.visitindia.it 

 

 

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