Guru Nanak Dev Ji passando per Rameswaram (India) era giunto a
Lanka (oggi Sri Lanka). Là c’era un fedele sikh di Guru Nanak Dev Ji
di nome Bhai Mansukh Ji; esso seguiva i dogmi che il Guru Nanak Dev
Ji gli aveva insegnato, cioè dire la verità e seguire il vero cammino
verso Dio. Il Re del Lanka di nome Shivnav ascoltò il fedele Sikh e gli
piacque molto ciò che gli era stato riferito, così anche in lui nacque la
voglia di incontrare Guru Nanak Dev Ji. Ogni volta che il Re incontrava
un qualsiasi sacerdote, prima di tutto cercava di capire le sue reali
intenzioni, valutando se era vero amante di Dio o solo un ipocrita; per
fare ciò, lui mandava un gruppo di ballerine e se la persona cedeva alla
lussuria allora non erano veri amanti di Dio. Quando mandò le ballerine
per Guru Nanak Dev Ji, il Guru Ji, prima che iniziassero a ballare, le
chiamò “figlie” e le ragazze rimasero molto stupite. Quando il Re seppe
di questo fatto diventò subito un fedele di Guru Nanak Dev Ji e venne
invitato a pranzo. Il Guru Ji gli chiese cosa avrebbe ricevuto in cambio
se avesse ricevuto l’invito per il pranzo nel suo castello. Il Re rispose
che gli avrebbe donato tutto il territorio. Però Guru Nanak Dev Ji
rispose che le terra non poteva essere sua perché anche i suoi
predecessori erano morti ripetendo la stessa frase. Chiese di donargli
qualcos’altro e Shivnav rispose che il corpo era suo e lo donava a Guru
Nanak Dev Ji e il Guru Ji rispose che il corpo è composto da pelle ed
ossa perciò quando i respiri finiranno, il corpo verrà sepolto oppure
cremato e quindi neanche quello gli sarebbe stato utile. Il Re rimase
senza parole e chiese cosa poteva donargli. Guru Nanak Dev Ji disse
che il Re dall’ inizio continuava a dire questo è mio quello è mio.
Quindi gli chiese proprio quel “Mio”, il problema più grande; è la
barriera che ci divide da Dio. Così il Re comprese il vero significato
della vita.